LA MINIERA DI PIOMBO E ZINCO DI MONTEVECCHIO
ITALIA DEI VALORI
Montevecchio è la miniera di piombo e zinco conosciuta sin dai tempi
della civiltà nuragica. Un tempo era considerata la più bella
e importante d’Europa e, ancora oggi, conserva integri alcuni pozzi,
attrezzature e macchinari perfettamente funzionanti.
E’ il sito minerario dismesso più importante d’Italia per
dimensioni e stato di conservazione.
E’ una zona di grandissimo valore storico, culturale ed ambientale.
Perciò la Regione Sarda (allora Presidente Federico PALOMBA) la inserì
all'interno del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna e ne
ottenne dall’UNESCO la dichiarazione di “Patrimonio dell’Umanità”
quale primo Parco al mondo della rete dei Geositi/Geoparchi.
Con la “CARTA DI CAGLIARI”, protocollo d’intesa tra l’UNESCO,
il Governo Italiano e la Regione Sardegna (per essa firmato dallo stesso Presidente
Federico PALOMBA), i firmatari affermarono l’esigenza di:
“Assicurare un nuovo modello di sviluppo sostenibile e compatibile con
i valori da tutelare e conservare”
“Conservare e valorizzare le realtà presenti nei territori del
Parco, al fine di promuovere il progresso economico, sociale e culturale delle
popolazioni interessate ed assicurare la loro trasmissione alle future generazioni”.
Con l’imminente Bando Internazionale esiste la concreta possibilità
della messa in vendita dei beni, anche con l’acquisto da parte di grandi
gruppi economici stranieri. Saranno messi all’asta: l’ospedale,
gli alberghi Sartori, Sanna, Zelì e il Cinghiale, l’ex palazzina
dei dirigenti, i villaggi Righi e Telle, la laveria di Picalinna con le case
che ospitavano i minatori e la scuola materna per essere trasformati in un
grande complesso alberghiero.
Un pezzo della nostra terra, della nostra storia e cultura non sarebbe più
dei Sardi, non apparterrebbe più al vasto territorio provinciale e
comunale, non ricadrebbe più nel controllo pubblico.
ITALIA DEI VALORI
Non contesta l’esigenza di evitare il degrado e le conseguenti spese
di restauro, da una parte, e fare diventare produttivi di ricchezza quei beni,
dall’altra.
Ritiene, però, che sia possibile e necessario organizzare una gestione
sociale e Sarda di simili iniziative con il determinante impegno delle amministrazioni
pubbliche locali: dalla costituzione di consorzi di valorizzazione pubblici,
o misti all’organizzazione di una imprenditoria sarda e locale costituita
da società di capitali o cooperative, con un grande processo di sviluppo
economico che dia in concessione (e non in vendita) singole parti, tra loro
coordinate, per l’accoglienza, la ristorazione, i centri di benessere,
centri di cura e riabilitazione, con pacchetti di soggiorno integrati mare/montagna/miniere
con l’obiettivo di attrarre turismo di svago, di salute e di archeologia
industriale.
Si dimostrerebbe, così, la capacità dei Sardi di realizzare
imprese importanti e l’ orgoglio di difendere il loro patrimonio costituito
dai beni e dalla storia.
ITALIA DEI VALORI
chiede, pertanto, alle Amministrazioni Comunali e Provinciali che, per conto
della gente che rappresentano, esigano che siano mantenuti la proprietà
ed il controllo pubblico sui beni e compiano ogni sforzo perché la
loro gestione sia sociale e locale;
alla Regione Sarda il rispetto e l’applicazione, in tutte le sue parti,
della CARTA DI CAGLIARI;
a tutti gli Amministratori di impedire la vendita della nostra storia: sarebbe
una scelta irreversibile e un danno enorme per tutti i Sardi.
La Sardegna ha già dato!
La posta in gioco è alta ed è necessario il coinvolgimento delle
popolazioni e di tutti i soggetti interessati per suscitare la voglia di essere
direttamente protagonisti del loro futuro.
Che questa sia l’occasione per dimostrare la capacità di realizzare
un progetto di sviluppo e di offrire la speranza di un lavoro ai tanti giovani
disoccupati in alternativa all’emigrazione!
Federico PALOMBA, deputato di ITALIA DEI VALORI, mette a disposizione il suo
ruolo di Parlamentare per tutte le iniziative a difesa di questo straordinario
Patrimonio SARDO.