AUTO AD ARIA
Un
ingegnere francese che risponde al nome di Guj Negre ha inventato la prima automobile
che si muove ad aria. Ad aria compressa, per la precisione. E questa è
già una notizia. Il fatto è che non si tratta del solito prototipo
da rifilarci fra diecimila anni. La “Eolo Italia”, la società
che ha l’esclusiva di produzione per l’Italia, fa sapere tramite
il suo Presidente Jean-Claude Pastorelli che fra una decina di giorni porteranno
i primi esemplari a Roma per il lancio stampa, che a fine anno inizieranno la
costruzione di 10 fabbriche in Italia di cui la prima a Rieti, e che a giugno
del 2002 si brinderà alla commercializzazione simultanea in tutti i paesi
europei al prezzo di 18-20 milioni di lire. Tombola.
E noi che
ci siamo dannati l’anima a valutare se fosse meglio la benzina rossa o
quella verde, ad arrampicarci intorno a propulsori a idrogeno e a sistemi di
pile a combustibile. Invece era tutto così semplice. Aria che viene compressa
e poi sparata violentemente sui pistoni di un motore più o meno normale,
con l’aggiunta che l’aria emessa dallo scarico esce più pulita
di prima grazie ad un sistema di filtraggio.
A questo punto i casi sono due: o si tratta della più grande bufala di
inizio millennio, oppure all’ingegner Negre verrà conferito il
prossimo premio Nobel.
Nel frattempo
cerchiamo di spiegare come funziona.
Sotto il pianale della Eolo sono state sistemate delle bombole ad aria compressa
e un motore di 567 cc da 25 Cv alimentato a “iniezione d’aria elettronica”.
Sempre a bordo, inoltre, è montato un piccolo compressore elettrico che,
attaccandosi a una normale presa di corrente a 220 V, in quattro ore assicura
il pieno d’aria compressa. In alternativa è già stata approntata
una stazione di servizio che in meno di tre minuti spara nei serbatoi un bel
pieno.
In questo
modo la Eolo è in grado di raggiungere l’esaltante velocità
di 110 chilometri orari con un’autonomia di 200 km in città , o
10 ore di funzionamento ininterrotto.
Il costo
per fare il pieno d’aria è bassissimo. E’ stato infatti calcolato
che una Eolo-taxi consuma in corrente elettrica (necessaria per comprimere l’aria)
circa 1,3 milioni di lire all’anno.
Un taxi diesel
come se ne vedono tanti invece, di gasolio ne consuma più o meno 15 milioni
all’anno. Basta fare quindi un rapido calcolo per arrivare alla conclusione
che la Eolo si ripaga da sola in un anno e mezzo.
Federico Pesce