L'ORO... TRASPARENTE
“La
Direttiva 60/2000 dell’Unione Europea recita: “... l’acqua
non è un prodotto commerciale, bensì un patrimonio che va protetto“.
L’incultura dell’acqua in Italia, porta a consumare 170 litri di
acqua imbottigliata per abitante all’anno, contro una media europea di
85 ed una mondiale di 15, equivalenti a 5 miliardi di contenitori plastici che
si trasformano in 100.000 tonnellate/anno di rifiuto urbano.
L’acqua imbottigliata, assoggettata a regimi di controlli spesso lacunosi,
ha un costo tra 30 e 50 centesimi, cui si sommano i costi di smaltimento del
contenitore, mentre 1.000 litri di acqua da acquedotto, più controllata
sul piano chimico-batteriologico, non costano più di 1 euro. Gli italiani
dichiarano che alla base di questo paradosso c’è la convinzione
che l’acqua imbottigliata sia più sicura ( 51% ), più “buona”
(35%), meno “dura” (14%).
Il nostro Paese è ricco di acquiferi sotterranei, tra i 5 e i 12 miliardi
di metri cubi. Ciò nonostante, la crisi idrica è alle porte in
tutto il Paese, anche come effetto del cambiamento climatico globale, che vedrà
l’aridificazione nel Centro-Sud e la sub-tropicalizzazione nel Nord.
L’origine di questa scarsità annunciata?
- decennale incuria e mancata manutenzione delle reti con un livello di dispersione
variabile tra il 30% della Emilia-Romagna e più del 50% dell‘ Acquedotto
Pugliese
- inquinamento dei fiumi da parte di insediamenti industriali, attivi e dimessi,
ed urbani, in spregio ad ogni normativa, anche per la totale aleatorietà
dei controlli ambientali
- insostenibile idroesigenza di un settore primario caratterizzato per decenni
da monocolture intensive e da tecniche irrigue (es. a pioggia) dissipatrici
di oltre il 30% dell’acqua erogata
- mancata generalizzazione di apparati per la minimizzare i consumi a parità
di prestazione, a livello dei consumi domestici. L’eccellente esperienza
condotta al riguardo a Bagnacavallo in Emilia Romagna ha mostrato come questa
sola misura, il cui bassissimo costo (2-3 euro/abitante) si ripaga con i certificati
bianchi per la minore spesa energetica del servizio idrico, consenta di ridurre
i consumi familiari di almeno il 10-12 %.”
Walter Ganapini, Presidente Greenpeace Italia