ADOTTARE UN BAMBINO: IMPRESA QUASI IMPOSSIBILE
La gioia di adottare
un bambino va accompagnata al dolore di un iter fatto di delusioni, pazienza,
pratiche burocratiche, e trattandosi di adozioni internazionali, viaggi ed
esborsi economici non indifferenti. Non è da tutti quindi diventare
genitori adottivi. Necessita poterselo permettere in tutti i sensi.
Per meglio spiegare i termini della faccenda va chiarito subito un equivoco.
L’adozione non è un istituto previsto per gli adulti, ma una
norma legislativa nata per tutelare i minori in stato di abbandono. E questo
pone in secondo piano tutte le attese, i desideri, gli investimenti emotivi
degli aspiranti genitori. Secondo gli addetti ai lavori, proprio per questo
motivo, ciò che può apparire un percorso lento, immotivato e
farraginoso, non è altro che una serie di accorgimenti specialistici
per tutelare il diritto del bambino ad essere assegnate a famiglie adatte
al ruolo di genitori, evitando sorprese che potrebbero ripercuotersi sul suo
equilibrio e sulla sua crescita.
Meglio
far attendere un tempo più lungo ed assegnare i bambini a persone giuste
con tutte le caratteristiche necessarie a predisporre per loro un’esistenza
serena ed equilibrata.
La legge concede l’adozione solo a coppie unite in matrimonio da almeno
tre anni. Ciascuno degli adottanti deve superare l’età del bambino
di non meno di 18 anni e non più di 40. Oltre a questo deve essere
vagliata l’idoneità della coppia che chiede di adottare un bambino.
Quindi la capacità di educare, istruire e mantenere il minore che gli
verrà affidato.
Ma non basta. Avere tutti i requisiti non garantisce l’accettazione
della domanda. Il Giudice dei minori a cui va inoltrata la pratica, deve compiere
un’indagine per capire se gli aspiranti genitori oltre ad avere un conto
in banca, sono realmente pronti ad un passo del genere. Se sono cioè
spinti da motivi egoistici, impulsi momentanei, o da reale disponibilità
a compiere un’azione di generosa propensione verso bisogni del bambino.
D’altro canto occorre dire che, proprio per queste precauzioni che dilatano
nel tempo lo svolgimento della pratica di adozione e che comunque selezionano
solo una parte dei candidati genitori, scartandone o accantonandone molti
altri, ne deriva che solo una minoranza dei bambini che ne hanno necessità
riescono ad avere la fortuna di essere adottati e vedersi aprire le porte
di una casa in cui trovare una mamma e un papà
La domanda
va fatta presso il Tribunale dei minori, specificando se si è disponibili
ad adottare più fratelli. La legge di riferimento è la n. 476/1998,
ed in materia di adozioni internazionali, ha ridotto le competenze dei Tribunali
perché i compiti di controllo sono stati trasferiti ad una Commissione,
anche se il ruolo dei giudici è resta comunque rilevante per l’accettazione
e la valutazione delle capacità educative ed assistenziali degli aspiranti
genitori, e la trasmissione del decreto di idoneità alla stessa Commissione
per le Adozioni Internazionali
Un aspetto
importante della questione riguarda i costi. L’adozione internazionale
ha degli alti oneri economici, tanto che far ritenere alla maggioranza delle
persone che si rivolgono alle adozioni estere, che sia necessario, per potersi
permettere questo iter, avere un reddito familiare medio-alto. A questo proposito
va detto che può capitare di incappare in persone senza scrupoli che
approfittando ansietà degli aspiranti genitori, prospettano tempi brevi
e scorciatoie previo pagamento di somme di denaro.
Sono nate per questo motivo molte associazioni che aiutano le famiglie a realizzare
il proposito di diventare genitori adottivi. Alcune svolgono dei corsi di
Formazione, danno indicazioni a priori sui costi da affrontare a seconda delle
stato estero a cui ci si vuole indirizzare. Occorre essere cauti anche nella
scelta di tali associazioni, cercando un indirizzo presso le Agenzie regionali
per l’adozione internazionale.
Sembrava facile, fino a qualche tempo fa rivolgersi ad enti che si occupavano
di adozioni di bambini russi. L’affidamento, e poi l’adozione
come passo successivo, erano strade più facili delle altre. Ultimamente
però, nell’ambito della Federazione russa qualcosa sta cambiando
ed anche per i bambini russi i tempi stanno diventando troppo lunghi e le
pratiche complicate.
Tutto questo
va in ogni caso messo in bilancio insieme ai costi per le adozioni che mediamente
ammontano tra spese dell’ente all’estero, viaggi interni, tasse
governative e attività legali, intorno ai 12-15.000,00 euro.
Si tratta di cifre importanti, ma spesso attraverso questo impegno economico,
si ottiene all’estero ciò che ormai in Italia è diventata
quasi una missione impossibile.
S.P.