DONNE: RISORSE PER LA POLITICA

di Nadia Pastorino

Venerdi’ 15 novembre 2005 la Commissione Provinciale Pari Opportunita’ ha presentato ad una numerosa ed attenta platea, presso la Sala Conferenze Associazione Cultura & Sviluppo di Alessandria, il progetto “Donne:risorse per la politica”.
Le cosiddette “quote rosa” hanno fornito un eccellente spunto di dibattito tra le numerose e qualificate presenze al tavolo della conferenza .
Paradossalmente il nostro Paese, che vanta una legislazione molto avanzata a tutela dei diritti delle donne (legge sul divorzio, sull’aborto etc.), in ambito europeo, per rappresentanza femminile in Parlamento, ricopre il ruolo di fanalino di coda con Malta e Ungheria.
Con grande sorpresa anche il confronto a livello Mondiale e’ davvero impietoso, infatti Paesi come l’ Afganistan, il Congo e il Marocco, che propriamente nel nostro retaggio culturale non consideriamo espressioni di eccellenti democrazie, esprimono piu’ presenze femminili di noi; il caso piu’ emblematico e’ certamente quello che ha portato il Ruanda, dove si e' votato nel 2003 eleggendo 47 donne su 106 parlamentari, al primo posto nella classifica mondiale .
In Italia abbiamo 97 Parlamentari donne elette nelle Politiche del 2001, piu’ Rita Levi Montalcini nominata successivamente Senatrice a vita (ca. il 9%), contro un eclatante 45% della Svezia o 36% della Spagna. Non v’ e’ ombra di dubbio che ci troviamo di fronte ad una democrazia incompiuta, malata, che non rispecchia la societa’ che dovrebbe rappresentare.
Nel frattempo in Italia qualcosa e' cambiato: e' stata cambiata la Costituzione, con la modifica del'articolo 51 che stabilisce il principio della parita' di accesso e sono state introdotte le quote rosa alle elezioni europee.
Ma perche’ nonostante tutto cio’ non si e’ riusciti a coniugare la Politica al femminile?
In Provincia di Alessandria la presenza delle donne nei luoghi decisionali in generale, nei luoghi di governo e di rappresentanza elettiva rispecchia appieno la percentuale nazionale del 9%. Le donne che fanno politica devono sempre costantemente dimostrare di essere all’altezza, di essere capaci di gestire contemporaneamente la famiglia, gli impegni che la vita politica comporta e spesso il lavoro.
E’ necessario un grande sforzo fisico e mentale per la conciliazione dei tempi della politica e della vita famigliare dove la pressione della quotidianita’ e’ sempre piu’ forte.
L’impegno profuso in questi anni da molte di noi per il riequilibrio della rappresentanza femminile, la nostra costante presenza e la partecipazione sistematica alle tornate elettorali, hanno dato forza sempre maggiore alle nostre idee e ci hanno consentito di raggiungere risultati sempre piu’ tangibili in termini di numero di Amministratrici elette o nominate.
Inserire giovani e donne in Parlamento e’ un modo per rinnovare finalmente questa classe politica maschile che pare voglia perpetrarsi nei secoli, a discapito della modernita’ e di una democrazia piu’ efficace. Il percorso inevitabile dovra’ essere necessariamente la norma sulle quote rosa, infatti ovunque il cambiamento per l’accesso delle donne alla politica e’ avvenuto seguendo questo iter burocratico, fastidioso ma necessario ed oramai indispensabile. Dovra’ essere imposta la non ricevibilita’ della lista se non si accetta l’alternanza uomo/donna, soprattutto dopo le modifiche apportate alla legge elettorale che, con le liste bloccate, non consentira’ piu’ al cittadino di potersi scegliere il candidato.
Concludo ricordando che il 25 novembre si e’ celebrata in tutto il mondo la Giornata Internazionale contro la violenza alle donne; questo fenomeno mondiale tocca le donne senza alcuna distinzione di razza, origine etnica e sociale ne’ tanto meno di ceto.
Un dato allarmante sul quale riflettere:ancora oggi una donna su tre nel mondo viene picchiata, abusata o stuprata.